E’ difficile in queste poche righe raccontare trent’anni di vita associativa che l’avis di Casier ha trascorso, ed è altrettanto difficile da parte mia sottolineare tutte le vicende di vita vissute di quelli che hanno dato molto all’associazione.
Ho iniziato ad appassionarmi dal lontano giorno del gemellaggio con Vigo di Cadore, 8 novembre 1981, avevo appena 13 anni.
Accompagnato da mio padre, un’avisino fondatore, mi portò alla cerimonia ufficiale. Vidi una moltitudine di persone circondare il monumento ai caduti. Alcuni portarono con se un labaro che rappresentava la loro associazione di appartenenza. Mentre veniva deposta una corona d’alloro, la banda musicale accompagnava maestosa l’evento. Unire due paesi con due modi di vita diversi fra loro ma uguali nell’ambito associativo mi fece capire quanto importante fosse l’ideologia comune.
Ricordo con orgoglio mio padre Angelo mentre mi raccontava come fosse importante e significativo diffondere e propagandare il messaggio della donazione di sangue. Era un uomo semplice e umile che non amava apparire nell’esprimere le sue sensazioni. E’ riuscito nella sua vita a donare molto, sia in quantità di sangue che in amore verso gli altri, ma soppratutto verso la famiglia. Fu uno dei pionieri che con spavalderia e coraggio, hanno fondato l’associazione. Ricordo la mia prima donazione, fui accompagnato da lui, il quale mi presentò a tutti i collaboratori. In quel momento era orgoglioso perchè riuscì a convincermi a donare il sangue. Altre due persone sono per me importante che fanno parte della mia storia. Mi hanno dato tanto e per questo li ringrazio, Gino Padovan e Giovanni Tellatin. Gino ha dato una grossa svolta facendo crescere l’associazione ed è stato altresì importante per la rinascita del nuovo gruppo. Grazie a lui ancor oggi possiamo essere presenti sia a livello comunale che provinciale. Giovanni invece per me resterà sempre il mio presidente ed è tutt’ora il presidente onorario di questa nobile associazione. E’ la prima persona che mi ha insegnato come si vive in questo ambiente. Con la sua pacatezza e responsabilità è riuscito, grazie anche al gruppo che aveva, a rendere indelebile il suo lavoro.
Un ringraziamento speciale al gruppo che tutt’ora stà lavorando per mantenere viva l’AVIS dedicandosi con costante impegno alla riuscita di innumerevoli eventi. Eguagliare queste persone è difficile, ma cercheremo in tutto e per tutto di proporci come testimoni di un passato che non potrà mai tramontare. Infine lasciatemi aggiungere un forte ringraziamento a tutti i soci donatori perchè loro sono il cuore e l’anima che rendono vivibile il sistema e che ogni giorno riescono senza pretese e nell’anonimato a salvare molte vite umane.
Ebbene si trent’anni sono trascorsi ma non dobbiamo considerarlo come un traguardo ma come un messaggio a tutta la popolazione comunale sviluppando ogni giorno la voglia di divulgare e sensibilizzare l’obiettivo che ci unisce a tutta la nazione ”aiutare il prossimo”.
Michele Prete
Presidente Avis Comunale Casier